SDF- Senza Dimora Fissa, Macrolotto Zero, 2006

Le città diventano sempre più luogo di transito e di transizione, nuovi cittadini, nuovi abitanti. È sempre più indefinibile chi siano i veri abitanti, i nativi (forse prossimi migranti) o gli immigrati di ieri (forse nativi di domani). Impossibile capire chi deve chiedere cittadinanza (e a chi chiederlo), chi siano i cittadini (veri) della (nuova) città che stiamo costruendo.
L’arte entra sempre più nelle pratiche sociali, portandoci le sue lucide visioni, con filosofie ed utopie concrete. La pratica artistica è una delle modalità che contribuisce alla definizione (e formazione) di una società in transizione. Sono sempre più numerosi eventi che nascono fuori da cornici deputate, esterni spesso anche a gallerie e spazi alternativi; reinventano pratiche collettive e/o intervengono direttamente nel sociale, nella sfera politica (produzione di visioni ideali di progetti di vita – scelte di percorsi strategici necessari).
L’artista può abbandonare il concetto di opera e pensare che attivare pratiche artistiche nella sfera pubblica sia prioritario, una necessità imprescindibile. Diventa necessario avviare percorsi su identità/appartenenza, singolarità/moltitudine.
La pratica laboratoriale (condividere) si sostituisce alla produzione (di opere), rendendo inutile, forse, anche il concetto stesso della necessità di produrre (opere).

Progetto di Andrea Abati, organizzazione Dryphoto arte contemporanea.
Sdf è stato il primo progetto di arte partecipata realizzato da Andrea Abati e Dryphoto arte contemporanea nel quartiere del Macrolotto zero di Prato.

macrolotto_zero
sabato 17 giugno 2006 ore 18 azione urbana
Dryphoto arte contemporanea – Trattoria Ars Libandi – Monash Univeristy Prato Centre – Doner Kabab – Giardini di via Colombo – via delle Segherie diversi tratti

Artisti, curatori e professionisti si confrontano intorno ai concetti di cittadinanza e appartenenza. Lavori di osservazione e descrizione, immagini e video, si affiancano ad azioni che tengono conto dello spazio urbano e della lingua parlata.
Daria Filardo, Andrea Abati, Stefano Boccalini, Renate Aller, Simone Bizzi, Augusto Buzzegoli, Stella Carbone, Alessandro Colzi, Valentina Lapolla, Alex Lin, Luca Sguanci, Luca Agnelli, Massimiliano Benelli, Bambina Cignola, Martino Del Giudice, Argentina Giusti, Alessia Lombardi, Giuseppe Marchi, Alessandro Pagni, Andrea Pagni, Vito Puopolo, Arrigo Zerlotin, Hideko Ashizawa, Fabio Barile, Barbara Cucinotta, Adrien Francillon, Rachael Hee, Jin Kim, Marco Lachi, Emanuele Lotti, Andrea Santoni, Giacomo Bernocchi, Osvaldo Coppini, Angelo Formichella, Benedetta Rugi.

L’azione si articola in un percorso che parte dalla galleria Dryphoto arte contemporanea in via Pugliesi 23, Prato alle ore 18 del 17 giugno per espandersi in una porzione della città denominata macrolotto zero, situata a ridosso delle mura medievali, con ancora insediamenti industriali di forte impatto ambientale, civili abitazioni e centro della comunità cinese della città.
Artisti, curatori, professionisti di diverse discipline si confrontano intorno ai concetti di cittadinanza e appartenenza.  Lavori di osservazione e descrizione, immagini e video, si affiancano ad azioni che tengono conto dello spazio urbano e della lingua parlata.

Durante la mostra è stata attivata un’area virtuale interattiva a cura di Daria Filardo.

In allegato il pdf del progetto

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